TARI: una tariffa maggiormente equa

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TARI: una tariffa maggiormente equa

Il mese di dicembre per milioni di italiani rappresenta un appuntamento di obblighi fiscali molto importanti che peseranno sul budget delle famiglie; infatti bisognerà versare entro Dicembre l’IMU-TASI e la TARI per i Comuni che hanno previsto il conguaglio o il pagamento rateale.

Da uno studio della Banca d’Italia emerge che la TARI, il cui gettito copre il costo del servizio di raccolta e smaltimento, ha gettito rilevante e rispetto ai bilanci dei Comuni essa rappresenta un importo di quasi 10 miliardi, di cui viene stimato che all’incirca il 60% sia prelevato sulle famiglie, corrispondente a quasi un quinto delle entrate comunali.

Lo studio di Bankitalia analizza le caratteristiche della TARI sia in termini di efficienza che in termini di equità avvalendosi di una simulazione sui dati dell’indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia; il risultato indica che la TARI non differenzia adeguatamente fra famiglie in base alla produzione di rifiuti e presenta effetti redistributivi peculiari a sfavore dei nuclei con redditi più bassi. Una riconfigurazione del prelievo in chiave tariffaria porterebbe benefici non solo in termini di efficienza ma anche in termini di equità, poiché rimuoverebbe i profili di regressività dell’attuale TARI.

Lo studio fa emergere l’utilità al passaggio di una logica pienamente tariffaria che, oltre a rendere più efficiente la gestione dei rifiuti, comporterebbe l’ulteriore vantaggio di rimuovere alcune iniquità del sistema attuale nel ripartire l’onere del servizio fra le famiglie. La nostra Regione prevede che dal 2020 dovrà essere applicata unicamente la tariffa puntuale dove il cittadino paga per quanto rifiuto indifferenziato produce, quindi il calcolo della tariffa rifiuti (TARI) è legato alla reale produzione di rifiuti. Non si basa più solo sul metodo presuntivo e sul criterio dei metri quadrati dell’immobile, ma anche su quanti rifiuti sono prodotti e differenziati, presupposto essenziale diventa anche il corretto comportamento del contribuente nella selezione del rifiuto. Altro presupposto per una tariffazione più equa è in capo ai Comuni nell’ organizzare la determinazione della tariffa.

I Comuni, per ottemperare appieno alla normativa vigente e soprattutto per assicurarsi continuità di gettito ordinario altrimenti a rischio, devono dotarsi di strumenti in grado di aggregare dati provenienti da fonti diverse (immobili e terreni, proprietari, utilizzatori e occupanti..), verificarne l’esattezza, organizzarli e renderli disponibili in modo funzionale sia agli operatori comunali, per ottimizzare i servizi interni, che ai contribuenti/CAF per semplificare gli adempimenti imposti. Affrontare la riscossione TARI in una modalità semplicistica significa dare spazio all’evasione ed elusione come pure complicare il pagamento per i cittadini corretti; quindi è necessario superare l’attuale modalità di gestione tributaria trasformando buona parte delle attività accertative in attività che tendono ad instaurare un “colloquio partecipativo” con il contribuente per raggiungere la prevenzione dell’evasione e una equa tariffazione. La TARI ha una gestione molto più complessa dei tributi in quanto la banca dati necessita di una gestione dinamica ed integrata delle informazioni al fine di conoscere e gestire tempestivamente le eventuali le modifiche che permettono la conoscenza puntuale della base imponibile.

Quanto sia fondamentale una tale organizzazione lo si evidenzia nell’analisi elaborata dal Centro Studi della Confartigianato di Cesena sullo stato di applicazione della tassa rifiuti pagata dalle principali categorie d’impresa nel comprensorio. L’analisi evidenzia un cambio di rotta, rispetto al 2017, dove in alcuni Comuni la tassa rifiuti è diminuita e precisamente: dell’11% a Savignanodel 3% a Cesena e Gatteo4,5 % a Verghereto, 1% a Sarsina e Mercato; nel contempo è aumentata la raccolta differenziata quindi si sono verificati entrambi i presupposti sia di una corretta attività di selezione del rifiuto da parte del cittadino e sia da parte dei Comuni con l’ adozione del sistema di informazioni territoriali e tributarie esatte e condivise al fine di ordinare i dati e di renderli fruibili immediatamente al Comune.

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